22. Saracenic and Norman remains, to illustrate the Normans in Sicily

Henry Gally Knight, London 1840
Saracenic and Norman remains, to illustrate the Normans in Sicily
(“Sala di re Ruggero” a Palazzo Reale)
libro a stampa, litografia su disegno di George Moore (cm 57×40)
Palermo, Biblioteca Assemblea Regionale Siciliana, A723/2

Henry Gally Knight (1786-1846), studioso inglese di arte ed architettura medievali, si recò in Sicilia nel 1836 con l’obiettivo di completare le sue ricerche sull’edilizia normanna, già condotte in Francia e in Inghilterra. The Normans in Sicily, pubblicato a Londra tra il 1838 e il 1840, raccoglie i risultati della sua indagine nell’Isola. Il volume, oltre a riportare le testimonianze dell’autore sulle vestigia normanne oggetto della sua visita, offre una vivida narrazione del viaggio attraverso la Sicilia, rientrando a pieno titolo nella letteratura del Grand Tour. L’opera è impreziosita da un ricco corredo di incisioni, quasi tutte tratte da disegni di George Moore.
La cosiddetta ‘Sala di Re Ruggero’ (padre di Costanza d’Altavilla) è uno degli ambienti più belli e famosi del Palazzo Reale di Palermo, caratterizzato dal ricco apparato di mosaici su fondo oro che mostra un paradisiaco palmeto con animali selvatici e, al centro della volta, l’aquila con una lepre fra gli artigli, antico simbolo del potere, che però spesso è stata associata all’imperatore Federico II.

Focus – Il Grand Tour

I giovani nobili britannici cominciarono a visitare l’Italia a scopo educativo e culturale già nel Seicento, avviando così il fenomeno europeo del Grand Tour. A partire dall’ultima parte del Settecento, sull’onda del successo editoriale ottenuto a livello europeo dai diari di viaggio del tedesco Johann Hermann von Riedesel (1740-1785) e dello scozzese Patrick Brydone (1736-1818), la Sicilia entrò a far parte del Tour, che fino ad allora si fermava a Napoli, divenendo così meta di ondate regolari di visitatori stranieri, affascinati dall’idea di una natura selvaggia, esotica e indomabile insieme ai resti delle architetture greche, testimonianza di un’antica culla della civiltà mediterranea. Molti viaggiatori pubblicarono i resoconti dei loro viaggi, che furono impreziositi a partire dall’Ottocento dall’interesse per i monumenti del passato medievale. In quel periodo si iniziò ad usare l’aggettivo ‘arabo-normanno’ per indicare gli edifici frutto della multiculturalità occidentale, islamica e bizantina del regno normanno. Il termine oggi definisce il circuito siciliano riconosciuto patrimonio universale dall’UNESCO, a Palermo, Monreale e Cefalù.

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2022-03-06T18:01:55+01:00
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