10. Typikón della confraternita della Madonna Naupaktiótissa

Officina scrittoria bizantina, 1080
Typikón (regolamento) della confraternita della Madonna Naupaktiótissa (di Nàfpaktos) di Tebe
manoscritto membranaceo (cm 143×42)
Palermo, Cappella Palatina, Tabulario, perg. 1;
Ministero dell’Interno, FEC, Dipartimento delle Libertà Civili e l’Immigrazione,
Direzione Centrale degli Affari dei Culti e per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto

Il rotolo di pergamena in mostra (databile all’anno 1080) contiene il rinnovo della regola da parte di un’importante confraternita, fondata nel 1048 a Tebe (Grecia) e composta da sacerdoti, monaci e laici, tra cui anche tre donne, che si dichiarano tutti “servi della Madonna di Nàfpaktos” (Lepanto).
Il gruppo di devoti si incontrava il primo giorno di ogni mese e, intonando canti sacri, trasportava l’icona in processione dalla chiesa di San Michele (annessa a un monastero femminile dedicato alla stessa Madonna) ad un’altra chiesa preparata per l’occasione da uno o una dei membri della congrega.
La sacra immagine oggetto del culto e della processione, che non è descritta nel documento, probabilmente ricalcava in misure monumentali quella riprodotta nella bella miniatura su fondo oro che precede il testo del regolamento, ovvero una Madonna “della Sacra Cintura” o “dell’Intercessione” (cat. 7).
Il rito mensile procurava al monastero e alla stessa confraternita ingenti rendite, costituite dalle offerte dei fedeli.
L’arrivo del manufatto a Palermo, insieme ad un ricco bottino, è da collegare al saccheggio di Tebe e Corinto compiuto nel 1147 dalla flotta normanna guidata da Giorgio d’Antiochia, sotto il re di Sicilia Ruggero II d’Altavilla, padre della regina e imperatrice Costanza.

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