12. Concessione di Costanza d’Aragona

Cancelleria regia, gennaio 1213
Concessione di Costanza d’Aragona,
reggente di Sicilia con il figlio Enrico, già affigurata nel sigillo pendente oggi perduto,
manoscritto membranaceo (cm 31×24,2)
Palermo, Archivio Storico Diocesano,
Tabulario, perg. I, 42

Costanza d’Aragona, già regina vedova d’Ungheria e moglie del giovane re di Sicilia Federico, è qui indicata quale reggente di Sicilia con il figlio Enrico, mentre il marito si trova in Germania per combattere il rivale Ottone IV di Brunswick, che gli contende il titolo di Imperatore del Sacro Romano Impero Germanico.
L’impero comprendeva il Regno di Germania, il Regno d’Italia e diverse marche, territori di confine sottoposti al controllo di un funzionario imperiale (il marchese).
Il titolo di imperatore non era ereditario, ma elettivo.
La regina concede (da qui il nome di “concessione” al documento) a Elia, canonico della Cattedrale di Palermo, un corso d’acqua che scorre dalla cava di Ayscindi (Danisinni), tra i palazzi reali normanni della Zisa e della Cuba, sfociando nei pressi del Castello a Mare di Palermo, per il corrispettivo di quattro tarì, da pagarsi ogni anno alla dogana regia.
Al documento era legato il perduto sigillo in ceralacca rossa, con l’immagine impressa di Costanza in trono, come in quello della madre del marito, Costanza d’Altavilla (cat.11).

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