19. Orecchini detti “di Costanza”

Maestranze siciliane, fine XII secolo
Orecchini detti “di Costanza”
filigrana d’oro (cm 2,1×1,8)
Palermo, Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, inv. 8223

L’oreficeria siciliana del periodo normanno, in particolare quella prodotta nel XII secolo all’interno delle officine (chiamate in arabo tiraz e in greco ergasterion) del Palazzo Reale di Palermo, si riconosce per il frequente uso di filigrana d’oro definita “a vermicelli”, cui si aggiungono perle, pietre preziose e smalti, unendo in questa maniera le esperienze islamiche fiorite sotto la dinastia dei califfi Fatimidi (discendenti da Fatima, figlia Maometto) a quelle bizantine.
Gli orecchini qui esposti si aggiungono ai famosissimi gioielli estratti dal sarcofago di Costanza d’Aragona (cat. 21, 26, 27). Essi sono tradizionalmente detti “di Costanza”, perché sono databili tra la fine del regno di Guglielmo II e l’ascesa al trono dell’imperatrice Costanza d’Altavilla, madre di Federico II.
La loro forma rimanda alla cosiddetta tipologia “a cestello”, nella quale sono rappresentati dei volatili dal becco adunco visti di profilo. Gli alloggi vuoti posti in corrispondenza degli occhi probabilmente contenevano perline di fiume, gemme o paste vitree colorate.

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2022-03-06T17:35:43+01:00
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