17. Evangelistario

Officina scrittoria di Monreale (?), ultimo quarto XII secolo – ante 1189
Evangelistario
manoscritto membranaceo (cm 32 23)
Monreale, Biblioteca “Ludovico II Torres”,
XX E 7, già ms. 8, dalla Cattedrale

L’Evangelistario qui esposto (Focus cat. 17), proviene dalla biblioteca del monastero benedettino di Santa Maria la Nuova di Monreale (cittadina nei pressi di Palermo). La biblioteca fu voluta nel 1183 dallo stesso re fondatore del complesso, Guglielmo II d’Altavilla (nipote della regina e imperatrice Costanza).
Il manoscritto è essenziale per gli studi di settore in quanto rappresenta il passaggio dalla miniatura normanna a quella sveva, con le caratteristiche terminazioni nelle lettere, nei tralci e nelle code di animali che formano i cosiddetti motivi ad “aquilone”.
Il motivo ad “aquilone” si vede, per esempio, nel margine inferiore dell’iniziale I (In illo tempore, cioè “In quel tempo”, inizio dei brani tipico degli Evangelistari) che introduce la lettura dal Vangelo di San Luca nella prima Domenica di Avvento (periodo in preparazione al Natale).
La datazione del codice, prodotto a Palermo o all’interno dello stesso monastero di Monreale, è da fissare al 1189, in quanto vi è annotato il giuramento del vescovo di Siracusa Lorenzo nei confronti dell’arcivescovo di Monreale Guglielmo, avvenuto in quell’anno. L’anno prima il re Guglielmo II d’Altavilla aveva, infatti, ottenuto dal papa Clemente III la promozione dell’abbazia a sede arcivescovile, con l’obbligo di prestazione del giuramento di fedeltà da parte dei vescovi delle diocesi soggette (cosiddette “suffraganee”) di Catania e Siracusa.

Focus – Libri liturgici

La lettura dei Vangeli, e in genere dei testi del Nuovo Testamento, avveniva nel medioevo tramite due diversi manoscritti, dal nome simile ma dal contenuto e dalla funzione diversi: l’Evangeliario e l’Evangelistario.
Nell’Evangeliario, spesso di uso privato, sono trascritti integralmente i quattro Vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca, Giovanni), talora seguiti dagli Atti degli Apostoli o da altri testi sacri (vedi Evangeliario di Costanza, cat. 30).
Nell’Evangelistario, di uso comunitario, sono raccolti solo i brani estratti dai Vangeli che si leggevano durante le celebrazioni eucaristiche (le messe) nei vari periodi dell’anno liturgico.
Il Martirologio è un libro liturgico (cioè utilizzato durante le cerimonie religiose) contenente le ricorrenze delle feste dei santi, ordinate secondo il calendario dell’anno. Prende il nome dal primo compilatore di questo genere di testo. Si trattava di Usuardo, un monaco benedettino dell’abbazia di Saint-Germain-des-Prés vicino Parigi, morto intorno all’anno 875, che lo dedicò all’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo il Calvo.
Il Sacramentario è un libro liturgico dal quale il vescovo o il presbitero (sacerdote), che celebra la messa e amministra i sacramenti, legge i testi delle preghiere e le formule prescritte.

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2022-03-06T17:57:32+01:00
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