5. Quarzo cabochon della fibula da mantello del re di Sicilia e imperatore Federico II

Maestranze siciliane, ante 1250
Quarzo cabochon della fibula da mantello del re di Sicilia e imperatore Federico II
(cm 2×1)
Palermo, Tesoro della Cattedrale, dal sarcofago dell’Imperatore

L’imperatore e re di Sicilia Federico II morì nel 1250 in Puglia e il suo corpo fu trasportato fino a Palermo, dove tuttora riposa in un sarcofago di porfido, originariamente realizzato per il nonno materno Ruggero II, primo re di Sicilia, padre di Costanza d’Altavilla.
Oltre cento anni dopo l’ultima apertura, nel 1999, in seguito ad indagini all’interno del sarcofago, si procedette al prelievo di un frammento in cui era inglobata una gemma trasparente e resti di perline.
Dopo la pulitura, la pietra – oggi esposta al pubblico per la prima volta – fu identificata come un quarzo taglio cabochon. Possiamo immaginare che fosse incastonata d’oro e cucita al centro della fibula da mantello, con un contorno di perle, come si vede nel disegno effettuato durante la ricognizione del 1781 (cat. 6).
Lo studio mineralogico è ancora in corso, ma se si trattasse di cristallo di rocca (quarzo ialino), si potrebbe ipotizzare una lavorazione tedesca o veneziana della pietra, montata ad arte dalle manifatture reali palermitane.
L’uomo del medioevo, compreso lo stesso Federico II di Svevia, attribuiva a questo minerale poteri magici, ipnotici, divinatori e terapeutici. In generale i cristalli erano utilizzati per scacciare demoni e malattie, per purificare e infondere forza ed energia.

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2022-03-06T17:08:49+01:00
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